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Anche la regione Toscana condanna il razzismo di Dacia Valent

di Shaykh Abdul Hadi Palazzi


Nell’articolo pubblicato su “L’opinione” di venerdì scorso, Dimitri Buffa esortava il presidente della regione Toscana, Claudio Martini, ad associarsi alla decisione del presidente della Provincia di Lucca, al sindaco di Viareggio e al presidente della APT Versilia nel chiedere la revoca della candidatura del blog razzista di Dacia Valent al “premio speciale” DonnaèWeb 2006. Nel sollecitare l’intervento di Martini, gli si diceva: “Coraggio Presidente, gli ultimi saranno i primi”. E a Martini il coraggio non è certo mancato. Nel corso della stessa giornata, ha denunciato senza mezzi termini il razzismo antisemita della Valent, e lo ha fatto con una lettera che merita di essere riprodotta per esteso: “Alla cortese attenzione di Shaykh Abdul Hadi Palazzi. Gentile Signore, il Concorso 'DONNA è WEB' è nato per valorizzare i migliori progetti web realizzati con un prevalente contributo femminile e rappresenta una vetrina importante, un'opportunità per molte donne per scambiare esperienze, a cui la Regione Toscana ha dato il patrocinio fin dalla prima edizione. Nella sezione blog di quest'anno è apparso un sito, animato dalla signora Dacia Valent, dai contenuti inaccettabili perché apertamente razzisti.

Le libertà di pensiero e di espressione sono i più preziosi dei beni, ma essi non possono non fondarsi sulla cultura della democrazia e del dialogo. È questo complesso di valori che da sempre orienta la nostra visione del mondo e la nostra attività. E la forza e la vitalità di questi valori hanno testimoniato le tante prese di posizione di istituzioni, associazioni, cittadini che hanno espresso il loro forte e motivato dissenso nei confronti dei caratteri di questo blog.

Per questo, bene hanno fatto gli enti promotori del premio - Provincia di Lucca, Comune di Viareggio e Apt della Versilia - a chiedere alla commissione tecnica del premio di escludere quel sito dal concorso. La cultura della pace e del rispetto che anima le nostre convinzioni più profonde, esprime la distanza più radicale da questo episodio che non deve passare sotto silenzio. La ringrazio per avere scritto. Cordiali saluti, Claudio Martini”. Era infatti accaduto che la stessa Valent, nelle pagine del suo blog posto sotto accusa per via dei suoi contenuti aberranti, si fosse vantata di essere candidata come finalista al “premio speciale” DonnaèWeb. La cosa non era però sfuggita alle organizzazioni che monitorano il razzismo e l’antisemitismo via Internet, e aveva da subito causato lettere di proteste indirizzate tanto agli organizzatori che ai supposti patrocinatori di Premio Web Italia, cioè ai ministri delle Pari opportunità dell’Innovazione e tecnologie, al presidente della Regione Toscana, al presidente della Provincia di Lucca e al sindaco di Viareggio. La prima dimostrazione dell’inaffidabilità degli organizzatori del premio è giunta il 28 marzo, quando i portavoce dei ministeri interessati hanno ribadito che – contrariamente a quanto preteso da Roberto Bonu e soci nel loro sito – Premio Web Italia non aveva né ricevuto, né richiesto alcun patrocinio ministeriale, e hanno intimato ai millantatori di rimuovere i loghi dei ministeri dal loro sito Web e da tutto il materiale pubblicitario. Due giorni dopo, il presidente della Provincia di Lucca, il sindaco di Viareggio e il presidente della APT Versilia si associavano alla richiesta di cancellare la candidatura del blog della Valent, e infine il 31 marzo il presidente della Regione Toscana si schierava su posizioni analoghe con la lettera che abbiamo citato.

Ciononostante, i responsabili di premio Web Italia hanno continuato a non sentire nemmeno le ragioni dei loro stessi patrocinatori. Pur di evitare di fare l’unica cosa sensata – cioè cancellare il “premio speciale” al blog razzista della Valent - hanno preferito rimandare l’intera premiazione della categoria blog a “data da destinarsi”. Bonu e compari sono ormai screditati dalle Istituzioni centrali e periferiche dello Stato, sono noti all’opinione pubblica come millantatori di patrocini inesistenti e “premiatori dell’antisemitismo”, eppure non demordono. Come ha fatto notare il blogger satirico Wakapuntaga – tra l’altro oggetto di attacchi e tentativi di oscuramento proprio da parte della Valent e oggi ospitato dal portale Shockvillage.com – il premio DonnaèWeb si è rivelato essere una vera bufala, e come tutte le bufale è meritatamente finito nella melma.

Shaykh Abdul Hadi Palazzi
Segretario, Assemblea Musulmana d’Italia

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